L'ALBUM
(dedicata a Serenz Cruz)
Guardi dalla finestra, son tre giorni che piove
e fuori, per strada, nessuno si muove.
Ti ricorda la scuola un tempo così,
il solito tema, buttato lì:
“Di casa sfoglio l’album di foto”
e adesso il tuo sguardo si perde nel vuoto
Guardati in questa, sei ancora piccino,
corri in mezzo ad un prato col tuo cagnolino.
In un’altra stringi per mano tuo padre,
stai andando, ridendo, incontro a tua madre.
Gondole e barche: a Venezia ora siamo,
adesso è tua madre che tieni per mano,
perfino una nave senti ancora fischiare,
ma è l’ora di mensa che senti suonare.
Ti scuoti di colpo: hai solo sognato,
nessun album di foto, puoi aver mai sfogliato.
Hai nove anni, ma non hai mai sorriso,
lo si capisce guardandoti in viso,
non hai mai preso per mano tuo padre
e la suora di certo non è come una madre
nemmeno il tuo nome ti piace, Onofrio,
ma è adatto a quel posto, a quell’orfanatrofio.
Ti allontani piangendo da quella finestra
e, per non farti vedere, abbassi, ancora, la testa!